L'istituto federale di ricerca per la Foresta, la Neve e il Paesaggio (WSL) su incarico dell'Ufficio Federale dell'Ambiente UFAM ha eseguito un'inchiesta nella popolazione svizzera in merito alle esigenze rivolte verso il bosco. L'inchiesta rappresentativa monitoraggio socioculturale del bosco (WaMos 3) ha toccato 3116 persone in tutte le regioni della Svizzera ed era mirata a capire qual'è la percezione della popolazione, come essa si comporta e quali conoscenze possiede nei diversi temi specifici riguardanti il bosco. L'inchiesta, eseguita precedentemente nel 1997 e nel 2010 , è stata ripetuta ancora nel 2020. Questi in breve i risultati principali:

Funzioni della foresta

Il bosco protegge dai pericoli naturali, funge da serbatoio di CO2 , è un habitat per animali e piante, produce ossigeno, fornisce legno e adempie molte altre funzioni ancora. Tutte queste funzioni sono valutate molto positivamente. La consapevolezza dei molteplici compiti del bosco è in aumento, così come il timore che per il bosco potrebbe diventare sempre più difficile svolgerli.

Secondo gli intervistati, la funzione più importante del bosco è quella di habitat per piante e animali (92,6 %). Seguono la produzione di ossigeno (83,7%) e la protezione dai pericoli naturali (83,6%). Viene spesso menzionato anche il contributo del bosco alla riduzione del cambiamento climatico, una funzione che è stata chiesta per la prima volta. Rispetto all’indagine WaMos 2 (2010), il bosco viene indicato meno come abbellimento del paesaggio e facente parte della patria.

Superficie forestale

Rispetto al 1997, oggi una percentuale maggiore della popolazione sa che la superficie forestale è aumentata. A differenza degli adulti, i giovani tendono maggiormente a ipotizzare un calo della superficie forestale, mentre in effetti il bosco si sta estendendo (annualmente di una superficie pari a quella del lago di Zugo), anche se questo aumento è tuttavia concentrato sulle Alpi e a sud delle Alpi.

A chi appartiene il bosco svizzero?

Per legge, il bosco svizzero è liberamente accessibile a tutti. A differenza di altri Paesi, da noi non esistono segnali di divieto che impediscono l’accesso al bosco. Per questo motivo molte persone non sanno che anche qui ogni pezzo di bosco appartiene a qualcuno.

Il 70 per cento della superficie forestale sono di proprietà pubblica: comuni politici 28 %, patriziati 22 %, corporazioni e cooperative 8 %, cantoni 4 %, confederazione 1 %, altre aree forestali pubbliche 7 %.

Il 30 per cento appartiene a privati. In Svizzera esistono circa 250'000 proprietari di boschi privati. In media, ciascuno possiede 1,3 ettari di bosco, il che corrisponde alla grandezza di due campi di calcio circa.

Fonte: Rapporto forestale 2015, Ufficio federale dell'ambiente UFAM

Stima della salute del bosco

Quanto alla salute del bosco, gli intervistati dell’indagine WaMos 3 ritengono che sia nettamente peggiorata negli ultimi 20 anni. Questa valutazione è in linea con la percezione del 1997, mentre nel 2010 si presumeva prevalentemente che lo stato di salute del bosco fosse stabile. La percezione di un pregiudizio alla salute del bosco è maggiore a sud delle Alpi.

Quasi la metà degli intervistati ritiene che gli alberi danneggiati o caduti dovrebbero essere rimossi e al loro posto si dovrebbero piantare nuovi alberi – un’opinione simile a quella del 2010. Per contro è aumentata significativamente la percentuale di intervistati che vorrebbero vedere puliti solo i sentieri e si dichiarano contrari a misure supplementari.

Utilizzare e proteggere il bosco

Come già nel 2010, oltre due terzi degli intervistati ritiene che la quantità di legno prelevata dai boschi svizzeri sia «giusta». Tuttavia è leggermente aumentata la percentuale di intervistati convinti che si utilizzi già troppo legno; questa opinione è particolarmente diffusa nel Giura e nell’Altipiano, mentre nelle Alpi e a sud di esse prevale l’opinione che si utilizzi troppo poco legno. Anche l’età gioca un ruolo: quanto maggiore è l’età degli intervistati, tanto più sono del parere che si utilizzi troppo poco legno.

Il fatto certo è che il potenziale del bosco svizzero come fornitore di legno è ben lontano dall’essere sfruttato pienamente. Degli 8,2 milioni di metri cubi di legno che si potrebbero utilizzare annualmente in modo sostenibile, nel 2020 ne sono stati raccolti poco più della metà (4,8 mio. m3). Per la preponderante maggioranza della popolazione svizzera è particolarmente importante acquistare legno indigeno. Per il 68,7 per cento degli intervistati, l’origine svizzera è importante quando si acquistano prodotti del legno.

Circa il 78 per cento degli intervistati ritiene che la varietà delle specie nel bosco svizzero sia diminuita negli ultimi 20 anni – un giudizio che è notevolmente più pessimista rispetto al 2010 (oltre il 52 %) e che supera anche la percezione negativa del 1997 (70 %). Di conseguenza, un numero inferiore di persone ritiene che la varietà delle specie sia aumentata (5,7 % nel 2020 rispetto al 9,7 % nel 2010 e al 10 % nel 1997). In realtà, però, l’Inventario forestale nazionale 4 (2009 - 2017) conferma un aumento della varietà delle specie arboree e della diversità strutturale nonché della quantità di legno morto nei boschi. Anche la superficie delle riserve forestali è aumentata e, pertanto, aumenta anche la varietà di habitat per le più svariate specie di animali e piante.

La presenza del lupo in Svizzera è fonte di accese discussioni. Mentre nel 2020 l’accettazione nei confronti dell’orso, della lince e del lupo è risultata leggermente superiore rispetto al 2010, per il cinghiale è rimasta quasi invariata.

Motivi per un soggiorno nel bosco

La maggior parte degli intervistati si reca regolarmente nel bosco e quello che frequentano maggiormente lo considerano buono o ottimo. Chi si reca nel bosco vuole rilassarsi e staccare dalla vita quotidiana. Alcuni lo fanno osservando la natura e godendosi la quiete, altri invece vogliono muoversi e praticare sport. La maggior parte degli intervistati si sente più rilassata dopo una visita nel bosco, e il grado di soddisfazione rimane complessivamente elevato.

Il bosco acquista importanza come luogo di ritiro. L’unico motivo menzionato con maggiore frequenza rispetto all’indagine WaMos 2 è il desiderio di stare soli, mentre tutti gli altri motivi registrano meno menzioni. Tuttavia, la classifica resta invariata: l’esperienza naturalistica, l’aria fresca e la distanza dalla vita quotidiana sono motivi importanti per un soggiorno nel bosco.

Quasi tutti si recano nel bosco

Nel complesso la frequenza con cui la popolazione svizzera si reca nel bosco èrimasta mediamente costante dal 1978 (da un sondaggio antecedente le indaginiWaMos), ma con alcune differenze all’interno di questo dato. Nel 2020 la percentualedi persone che non vanno mai nel bosco ha raggiunto il suo minimo (4,9%),ma dal 1997 è diminuita costantemente anche la percentuale di coloro che si recano nel bosco una o due volte alla settimana (28,8% nel 2020). È invece aumentato il numero di persone che vanno nel bosco una o due volte al mese o meno frequentemente (22,8%), mentre la frequenza delle visite giornaliere nel bosco è rimasta praticamente invariata in tutti e tre i rilevamenti (9,9 %).


Dal 1997 la durata delle visite nel bosco è costantemente diminuita, passando dai 106 minuti del 1997 ai 90 minuti del 2010 fino ai 79 minuti del 2020. Con 85 minuti, gli uomini rimangono mediamente nel bosco più a lungo rispetto alle donne (74 minuti). Nel complesso, quindi, il bosco viene frequentato da un numero maggiore di persone, ma con una durata inferiore e meno persone non vanno mai nel bosco.

Che cosa apprezzano i visitatori?

I profumi e i rumori del bosco sono tra le caratteristiche naturali più apprezzate dagli intervistati. Molto apprezzati sono anche la mescolanza di conifere e latifoglie nonché la presenza di stagni e ruscelli. In WaMos 3 i giovani alberi, i cespugli e gli arbusti registrano un maggiore gradimento rispetto a WaMos 2 e lo stesso vale anche per i boschi fitti e bui e per quelli con alberi e rami marcescenti. L’accettazione nei confronti del legno morto, così importante per la biodiversità, è nettamente aumentata.

Le installazioni più apprezzate dagli intervistati sono sentieri didattici, focolari attrezzati, capanne e rifugi, nonché panchine. Sono gradite anche le piste finlandesi e i percorsi vita. Mentre i giovani prediligono piuttosto le infrastrutture sportive, gli adulti apprezzano maggiormente i sentieri didattici e i parcheggi. Il fatto che la maggior parte delle infrastrutture, ad eccezione delle panchine e dei sentieri, abbia registrato un calo del gradimento è indice di un accresciuto desiderio di «maggiore naturalezza» nel bosco.

Sebbene la permanenza nel bosco dia ancora molta soddisfazione, rispetto al 2010 è diminuita la percentuale di intervistati che sono assolutamente soddisfatti. Inoltre è calata fortemente la percentuale di intervistati che si sente più rilassata dopo una visita nel bosco. Ora addirittura il 2 per cento di loro si sente molto meno rilassato e un altro 2 per cento si sente leggermente meno rilassato dopo una visita nel bosco.

Con il 53,5 per cento, nel 2020 la percentuale di intervistati che non si sentono mai disturbati nel bosco è risultata nettamente inferiore rispetto al 2010 (74 %). A disturbare sono soprattutto i rifiuti, la distruzione e il vandalismo, le persone che fanno festa e quelle che vanno in bicicletta.

Bosco, finanze e regole

La manutenzione dei sentieri forestali e di altre infrastrutture, lo smaltimento dei rifiuti, la protezione contro la caduta di rami e la rimozione dei danni da tempesta, l’attuazione di misure di protezione della fauna selvatica e della natura e l’eliminazione degli alberi malati generano costi elevati. Il ricavato delle raccolte di legname non copre che una minima parte di questi costi così che oltre la metà delle aziende forestali sono in perdita. A livello politico si emanano leggi, ordinanze e accordi programmatici volti a garantire la conservazione del bosco sia in termini di superficie che di distribuzione geografica e la sua capacità di assolvere le proprie funzioni nel lungo periodo.

Il 93 per cento degli intervistati ritiene piuttosto giustificate o molto giustificate le sovvenzioni dell’ente pubblico; pertanto queste registrano un gradimento nettamente maggiore rispetto al 2010. Secondo gli intervistati si dovrebbero sostenere maggiormente i provvedimenti per la protezione dai pericoli naturali, al secondo posto vi sono misure a favore della salute del bosco e al terzo posto una gestione del bosco che sfrutti al meglio la sua capacità di serbatoio di CO2. Seguono poi la cura generale del bosco e le misure di protezione della natura. Le sovvenzioni per la funzione ricreativa vengono menzionate di rado.

Ampia accettazione del divieto di dissodamento

In Svizzera il cambiamento di utilizzazione delle superfici forestali per altri fini è vietato. Questo divieto di dissodamento gode di un’ampia accettazione, poiché l’89,6 per cento degli intervistati vuole mantenerlo in vigore. Con l’8,9 per cento, la percentuale di coloro che si dichiarano a favore di un allentamento del divieto è inferiore rispetto alle due indagini precedenti.

Se viene autorizzato un dissodamento a seguito di interessi prevalenti come autostrade o altri progetti infrastrutturali, occorre di norma piantare nelle vicinanze una superficie forestale della stessa dimensione. Sia in WaMos 2 che in WaMos 3 la preponderante maggioranza degli intervistati approva questa compensazione in natura. Solo una piccola minoranza ritiene che non sia necessaria alcuna compensazione, ma la sua percentuale è diminuita sensibilmente rispetto al 2010.