Nel mese di maggio del 2009 un proprietario privato abitante nell’agglomerato di Mendrisio (TI) su un albero di castagno del proprio giardino ha osservato per la prima volta un danno da insetto piuttosto inconsueto. Il Servizio Forestale Cantonale Ticinese e quello Fitosanitario hanno identificato i sintomi delle appariscenti galle visibili sui rametti, sulle foglie e sulle infiorescenze come quelle provocate dal Cinipide del castagno, un imenottero originario della Cina considerato molto invasivo. Un’indagine specifica avviata immediatamente mostrò che il cinipide galligeno era già allora presente in ampie regioni castanicole del Mendrisiotto e del Luganese.

Da quel momento il cinipide galligeno del castagno si è diffuso in praticamente tutta la Svizzera meridionale. Proveniente dalla Francia, esso ha in seguito raggiunto i Cantoni del Vallese e di Vaud, espandendosi rapidamente anche all’intera vallata del Rodano e del lago Lemano. Puntualmente il cinipide è stato osservato anche in diversi castagneti del Nord delle Alpi.

Non si sa ancora con certezza se sia possibile impedire la diffusione del cinipide nell'Altipiano, oppure se esso riesce ad insediarsi anche laddove la presenza del castagno è piuttosto sporadica. Non è infatti ancora stato chiarito se il cinipide galligeno sia in grado di trovare i singoli alberi di castagno piuttosto dispersi sul territorio elvetico del Nord delle Alpi. Fino ad oggi mancano conoscenze ed esperienze sulle modalità di propagazione di questo imenottero in condizioni simili.

Biologia del cinipide galligeno del castagno

Piante ospiti del cinipide del castagno sono esclusivamente le specie appartenenti al genere Castanea. Le femmine del cinipide galligeno, lunghe da 2,5 a 3 mm (fig. 2), tra i mesi di giugno e agosto depongono fino a 30 uova all’interno delle gemme appena formatesi. Ogni uovo è lungo solo 0,1 mm. Le misuscole larve, di colore biancastro (fig. 5), fuoriescono dalle uova nella tarda estate o in autunno, svernando poi all’interno delle gemme. Fino a questo momento sull’albero non vi sono sintomi visibili.

In primavera, al momento del germogliamento, le larve del cinipide si attivano. Sui germogli, sulle infiorescenze e sulle giovani foglie, l’albero reagisce formando delle galle (escrescenze tondeggianti) lisce, composte da più camere, di colore verde-rosa e di dimensione che variano tra gli 0,5 e i 2,5 cm (fig. 1 e 4). Dopo poche settimane di alimentazione all’interno delle galle, avviene l’impupamento, con le pupe che assumono una colorazione marrone scuro. La nuova generazione di cinipidi sfarfalla ancora durante la stessa stagione estiva. Gli organi vegetali che in primavera sono stati danneggiati dalle larve che hanno svernato all’interno delle galle, non sono più in grado di completare il proprio sviluppo vegetativo a causa delle deformazioni subite.

Le parti dei castagni colpiti evidenziano una forte presenza di galle sui germogli, sulle foglie e sulle infiorescenze. Singoli getti colpiti possono anche disseccare. Sugli alberi di grosse dimensioni le galle si trovano spesso all’interno della chioma. Un attacco forte riesce a ridurre considerevolmente la formazione di getti, fiori e frutti. In seguito a ripetuti attacchi gli alberi di grosse dimensioni non muoiono ma mostrano una crescita stentata. Un forte attacco può comunque determinare importanti perdite di produzione (fino al 75% di castagne in meno).

Il commercio di piante favorisce la diffusione

Proveniente dalla Cina, il cinipide galligeno del castagno si è progressivamente diffuso in tutto il mondo:

  • 1941 Giappone
  • 1963 Corea
  • 1974 USA
  • 1999 Nepal
  • 2002 Italia
  • 2005 Francia
  • 2005 Slovenia
  • 2009 Svizzera
  • 2012 Germania

La diffusione del cinipide avviene attraverso il trasporto illecito di materiale vivaistico (piantine in vaso o marze) infetto, oppure mediante il volo delle femmine. Inizialmente i focolai si espandono di pochi chilometri l’anno. In seguito però, grazie all’aiuto del vento, la velocità d’espansione può aumentare notevolmente.

Misure di controllo

Purtroppo non sono disponibili molte informazioni sull’efficacia delle misure di controllo del cinipide in Europa. Interventi meccanici e chimici non sono in grado di impedire completamente la diffusione di questo insetto. In particolare, le larve all’interno delle galle sono ben protette da insetticidi. Agli stadi iniziali della sua comparsa (diffusione ancora limitata), nei vivai e nei piccoli focolai di infestazione in primavera bisogna tagliare e distruggere i getti con le caratteristiche galle. Fondamentale è anche evitare di trasportare materiale di castagno (ad esempio giovani piante) proveniente da aree infestate.

In Giappone il cinipide è controllato efficacemente tramite una specie cinese di vespa entomofaga: Torymus sinensis. Questo parassitoide è stato recentemente introdotto in Italia e in Francia, dove si è insediato con successo. Attualmente sono comunque scarse le conoscenze sugli effetti di questa vespa introdotta sulla flora e sulla fauna europee. Una sua eventuale efficacia nell’evitare una riduzione della produzione di castagne sarà tuttavia visibile solo nei prossimi anni, quando saranno disponibili sufficienti esperienze sulla riduzione dei danni provocati dal cinipide galligeno sugli alberi di castagno.

Presso la sede di Bellinzona dell’Istituto federale di ricerca WSL sono state avviate numerose ricerche riguardanti l’ecologia, la diffusione e le possibilità di lotta contro il cinipide galligeno del castagno. I ricercatori operano in stretto contatto con il Servizio forestale cantonale e con il locale centro di ricerca agronomica.

Cinipide galligeno del castagno – segnalare la sua presenza ai servizi fitosanitari!

Secondo l’ordinanza sulla protezione dei vegetali, il cinipide galligeno del castagno rientra fra gli organismi nocivi soggetti a obbligo di notifica e a quarantena, la cui diffusione deve essere impedita.

Ogni nuovo danneggiamento osservato del Dryocosmus kuriphilus deve obbligatoriamente essere notificato al servizio fitosanitario cantonale competente. Dalle aree infestate è vietato prelevare e portare in altre regioni piante di castagno o parti di esse (alberelli, marze o altro). Queste infestazioni e queste limitazioni, oltre che compromettere la produzione di castagne, penalizzano le attività di innesto e la costituzione ed il risanamento delle selve castanili.

Traduzione: Simone Prospero, Fulvio Giudici