Il regime degli incendi boschivi

Il fuoco è un fenomeno irregolare ed eterogeneo. Gli incendi boschivi possono ad esempio essere classificati in funzione della loro tipologia. E’ possibile distinguere:

    • Incendio sotterraneo (con combustione lenta delle sostanze vegetali presenti nel sottosuolo)
    • Incendio di superficie (incendio radente), che si propaga rapidamente grazie alla combustione rapida del solo strato di materiale combustibile che copre la superficie del terreno
    • Incendio di chioma (con fiamme intense che raggiungono la zona delle chiome degli alberi, propagandosi da una chioma all’altra);
    • Combinazioni di questi tipi (detto anche incendio di barriera)

    A seconda delle condizioni meteo predominanti e del tipo di incendio boschivo, gli incendi possono avere intensità, frequenza e stagionalità assai variabili. La combinazione di questi elementi viene chiamata "regime degli incendi".

    Nel caso di un carico d’incendi boschivi elevato (con incendi frequenti e intensi) di solito sopravvivono solo specie di piante adattate al fuoco. Le specie che dopo il passaggio di un incendio riescono a riprendersi e a riprodursi solo molto lentamente e faticosamente, corrono il rischio di estinguersi in caso si verifichino numerosi eventi, ripetuti nel tempo. Decisivo per valutare gli effetti degli incendi boschivi in ​​questo senso non è il verificarsi di un evento singolo, ma anche la storia degli incendi precedenti, ovvero il regime degli incendi della zona in questione. Questo vale anche per l'erosione e per il deflusso in superficie dopo il passaggio di un incendio.

    Conseguenze degli incendi boschivi sul terreno

    Il fuoco brucia lo strato della lettiera e in parte anche lo strato di humus. In questo modo le pietre che affiorano alla superficie vengono destabilizzate. Già durante il passaggio di un incendio non è raro osservare che alcuni sassi instabili inizino a rotolare a valle. Le conseguenze più gravi di un incendio si verificano tuttavia solo dopo il passaggio del fuoco. La mancanza di copertura della vegetazione al suolo e di quella assicurata dalle chiome degli alberi fanno si che le gocce di pioggia possano impattare direttamente sul terreno nudo. In questo modo la struttura del terreno viene distrutta, fatto che può innescare fenomeni di erosione e di ruscellamento (vedi figura 1). Il suolo nudo asciuga più velocemente e la superficie del terreno diviene impermeabile all'acqua. La pioggia tende quindi a scorrere sulla superficie del suolo, creando nel terreno dei solchi erosivi (Marxer 2003).

    Da cosa dipendono l’erosione e il deflusso sulla superficie del suolo?

    Questi effetti negativi si verificano soprattutto nei primi mesi dopo l'incendio. L'impermeabilità del terreno dipende dalla temperatura raggiunta dalle fiamme (temperature più elevate causano disturbi più importanti della struttura del suolo) e dalla produzione di ceneri (più elevati quantitativi di materiale vegetale combustibile e intensità del fuoco elevate aumentano la produzione di cenere (figura 2). LA cenere a sua volta è in grado di sigillare fisicamente i pori presenti nel terreno (Letey 2001). Nelle zone boschive che da molto tempo non sono più state soggette al passaggio del fuoco o da altri eventi calamitosi e l'assenza, oltre all’assenza di specie vegetali adattate a questi fattori di disturbo, esigenti in fatto di luce e quindi in grado di reagire rapidamente, si possono avere delle condizioni di prolungata esposizione all’erosione (figura 3).

    Se tutti i fattori negativi capitano contemporaneamente, questo può portare a conseguenze catastrofiche. Queste circostanze si sono ad esempio verificate durante la primavera del 1997, allorquando, dopo una prolungata siccità e giornate di favonio intenso, si sono verificati diversi incendi boschivi estesi e devastanti nel Ticino e nella Mesolcina. Durante le precipitazioni intense verificatesi nel periodo successivo al passaggio del fuoco, nelle seguenti località sono stati osservati fenomeni erosivi con colate detritiche di piccole e grandi dimensioni:

      • Mezzovico (quale conseguenza dell’incendio boschivo del 4 aprile 1997)
      • Rosone (Valcolla, quale conseguenza dell’incendio boschivo del 3 aprile 1997)
      • Grono (quale conseguenza dell’incendio boschivo del 16 aprile 1997)
      • Ronco s./Ascona (colata detritica di 4’000 m3 quale conseguenza dell’incendio boschivo del 15 marzo 1997)

      Come è possibile diminuire l'erosione?

      Purtroppo, fino ad ora non è stato possibile identificare nessuna misura o tecnica selvicolturale che sia in grado, con investimenti e sforzi ragionevoli ed in tempi utili, proteggere dall’erosione un'area boschiva percorsa da un incendio. Ciononostante è possibile calcolare l'intensità delle precipitazioni che potrebbero condurre a un evento dannoso all’interno di una determinata area percorsa da un incendio boschivo. Pertanto, in caso di previsioni del tempo che prevedono forti precipitazioni, è possibile lanciare un allarme e prendere le precauzioni necessarie (ad esempio sbarrando il traffico lungo i percorsi stradali minacciati).

      Bibliografia citata

      • Marxer, P., 2003. Oberflächenabfluss und Bodenerosion auf Brandflächen des Kastanienwaldgürtels der Südschweiz mit einer Anleitung zur Bewertung der post-fire Erosionsanfälligkeit (BA EroKaBr). Physiogeographica 33: 217 S.
      • Letey, J., 2001. Causes and consequences of fire-induced soil water repellency. Hydrol. Process., 15, 2867-287

      Traduzione: Fulvio Giudici, Camorino