Gli arbusti di ontano verde sono un’unità vegetale naturale e ampiamente diffusa, il cui nome scientifico è Alnetum viridis. Secondo l’ordinanza svizzera sulle foreste, sono considerati superficie boschiva a partire da un’età del soprassuolo di 10–20 anni. L’ontano verde rientra fra le piante pioniere che per prime colonizzano le aree prive di vegetazione. Esse possono tuttavia formare anche comunità climax.

L’ontano verde è una specie autoctona invasiva che in condizioni ottimali si diffonde rapidamente. La sua strategia di diffusione è molto efficiente: la colonizzazione di nuove aree avviene con un gran numero di semi leggeri volanti, la rigenerazione del proprio soprassuolo tramite propaggine.

    Dal punto di vista forestale, l’ontano verde è un ammendante, perché contribuisce notevolmente all’aumento della fertilità del suolo e favorisce la ventilazione della zona radicale. Nelle radici della pianta vivono, ospitati in appositi tubercoli, microorganismi azotofissatori che fissano l’azoto atmosferico e arricchiscono il suolo. Questo arricchimento favorisce a sua volta la comparsa nel sottobosco di formazioni a macroforbie con alto livello di assorbimento di principi nutritivi che insieme all’ontano verde ostacolano o addirittura rendono impossibile il passaggio a fustaia.

      Progetto di ricerca sull'ontano verde

      Nel quadro di un progetto di ricerca svolto per conto dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), in tre aree della Svizzera orientale sono state svolte delle analisi sulla diffusione odierna e storica dei soprassuoli di ontano verde, sullo sviluppo degli stessi in fustaia e sui requisiti stazionali. Le zone di indagine si trovavano:

        1. nel Cantone di Glarona
        2. nella regione meridionale del Cantone di San Gallo (valle Weisstannen, valle Tamina, valle Calfeisen e valle Cholschlag)
        3. in una parte della regione del Surselva nel Cantone dei Grigioni (soprattutto la valle principale)

          Per il confronto superficiale è stata considerata la superficie forestale totale, cioè la fustaia incluso l’arbusteto.

          Percentuali superficiali nelle zone di indagine

          L’ontano verde è ampiamente diffuso sia sulle Alpi marginali settentrionali oceaniche (Glarona, valle Weisstannen, valle Cholschlag e alta valle Calfeisen) così come sulle Alpi intermedie settentrionali di influenza continentale (Surselva, bassa valle Calfeisen).

          Nel Cantone di Glarona e nel perimetro del Surselva l’attuale soprassuolo di ontano verde è di oltre 2500 ha in ciascuna regione. Nelle valli meridionali del Cantone di San Gallo i soprassuoli di ontano verde sono pari a oltre 1200 ha. L’attuale percentuale di ontano verde sulla superficie forestale totale è del 12% nel Cantone di Glarona, del 19% nella valle Cholschlag, del 22% nella valle Weisstannen e del 28% nella valle Calfeisen. Solo nella valle Tamina la percentuale di ontano verde è inferiore al 5%. All’interno del perimetro del Surselva la percentuale di ontano verde è già del 17% (se si includono le valli laterali non prese in considerazione probabilmente molto oltre il 30%). Tipica in tutte e tre le zone di indagine è l’ampia diffusione dell’ontano verde nel fondovalle posteriore e nella zona del limite superiore del bosco.

          In circa 75 anni, i soprassuoli di ontano verde sono raddoppiati sia nel campo sperimentale del Surselva (aumento del 126%), sia nel Cantone di Glarona (aumento del 94%). In molti punti si sono formate ampie e durevoli cinture di ontano verde intorno al limite superiore del bosco a causa delle quali le tipiche piante del bosco come l’abete rosso non riescono praticamente più a diffondersi a quote più elevate nel quadro dei cambiamenti climatici.

          L’opinione generale secondo cui il soprassuolo di ontano verde segna il limite potenziale della fustaia e si interrompe laddove una volta crescevano le abetaie non trova tuttavia riscontro né nel Cantone di Glarona, né nella valle Weisstannen, né nella valle Tamina. L’ontano verde supera le quote del limite climatico dell’abetaia.

          Fattori stazionali

          Lo spettro stazionale dell’ontano verde è molto più ampio di quello sinora supposto. Richard (1969) ha stabilito che d’estate un Alnus viridis consuma 200 mm di acqua al mese. Una tale quantità di acqua cade tuttavia solo nel Cantone di Glarona e nella valle Weisstannen, non nel Surselva né a Vättis (valle di Tamina).

          Dal momento che si crea un proprio clima umido ed equilibrato interno al soprassuolo, l’ontano verde possiede una considerevole capacità di resistenza. A determinare la capacità dell’ontano verde di crescere anche in presunte zone troppo asciutte sono i seguenti fattori: copertura nevosa durevole, presenza di ghiacciai o nevai, alta umidità dell’aria, venti freschi (ad es. brezze di valle) e nebbia. Inoltre, una copertura nevosa che dura nel tempo protegge notevolmente da gelate tardive, stress da siccità e temperature estreme, evitando la comparsa di specie arboree soggette a infestazioni da parte dei funghi marzuoli patogeni.

          L’ontano verde è meno legato ai pendii esposti a nord rispetto a quanto supposto sinora. Può infatti fare la propria comparsa anche ad altre esposizioni. In tutte le zone di indagine, una percentuale considerevole è presente anche alle esposizioni da sud est a sud ovest. L’ontano verde è inoltre più o meno indifferente al terreno roccioso; non si arresta di fonte ai terreni poveri di calcare, né è un acido-indicatore. Evita solo i terreni formati da calcare massiccio (ad es. malm, calcare nummulitico e Schrattenkalk).

          L’ontano verde impedisce ampiamente la formazione di fustaie

          Come dimostra un confronto degli attuali soprassuoli di ontano verde con vecchie mappe di diffusione, molti arbusti di ontano non sono cambiati dal 1928. Nella zona di indagine, l’ontano verde impedisce ampiamente la formazione di fustaie anche alle altitudini non esposte al pericolo di valanghe, per lo meno nelle aree in cui è già presente da molto tempo. Nel sottobosco umido dei soprassuoli di ontano verde, l’abete rosso cresce solo con difficoltà. Nelle nostre zone di indagine, i soprassuoli di ontano verde non dovrebbero quindi essere considerati uno stadio pionieristico con passaggio a fustaia.

          Contemporaneamente mancano sempre di più le piante madri per un rimboschimento naturale. Nella maggior parte delle valli laterali del Surselva prese in esame, le piante madri di abete rosso, larice e cembro sono diminuite negli ultimi 75 anni. A medio termine, la formazione naturale di boschi di conifere non sarà quindi più possibile. Si tratta di un chiaro segnale che occorre prendersi cura delle piante madri e dei boschetti degradati periferici.

          Alle quote più basse, grazie alla presenza di un sufficiente numero di piante madri e soprattutto in presenza di soprassuoli di ontano verde meno estesi, per la circostante fustaia è probabilmente più facile chiudere di nuovo il soprassuolo. Sia nel Cantone di Glarona che nel Surselva, oltre l’80% delle ex superfici di ontano verde che si sono sviluppate in fustaia si trova al di sotto dei 1700 m s.l.m.

          Cosa si può fare?

          L’importante è che gli attuali processi politici tengano sufficientemente conto della dinamica di diffusione della specie Alnus viridis. Senza adeguate misure di controllo, molto probabilmente nei prossimi decenni l’ontano verde continuerà a crescere liberamente soprattutto grazie alla disponibilità di ampi terreni liberi e colonizzabili, come è successo ad es. negli alpeggi abbandonati.

          Possibili misure agricole di lotta contro l’ontano verde sono, tra le altre, l’adeguamento dell’utilizzazione dei pascoli e il contenimento della crescita. Per il pascolo sono indicati principalmente i caprini, perché il bestiame grosso e la maggior parte degli ovini (eccetto le pecore dell’Engadina) evitano l’ontano verde. I caprini invece ne apprezzano le foglie. Dal punto di vista forestale, i boschetti degradati periferici devono essere protetti e rinnovati, mentre le piante madri isolate conservate. In ogni caso sono necessarie piantagioni o misure protettive contro lo slittamento della neve.

          Inoltre, in caso di calo gli alpeggi o abbandono delle regioni d’estivazione a quote non esposte al pericolo di valanghe, è possibile guidare il passaggio a fustaia dei pascoli alpestri incentivando in modo mirato le specie arboree desiderate come l’abete rosso, sino a quando per le specie boschive principali l’ontano verde non è più un concorrente.

          Importanza ecologia dei soprassuoli di ontano verde

          Il passaggio a fustaia causato dall’ontano verde cambia radicalmente il paesaggio naturale e l’habitat. A breve termine gli effetti sono positivi: quando il pascolo subalpino non viene più utilizzato, la biodiversità delle piante aumenta sino a un grado di densità dell’ontano verde del 25%. Al di sopra di questa percentuale, la biodiversità vegetale diminuisce nuovamente e con il 50% di ontano verde, se non già prima, precipita al di sotto del valore che aveva il pascolo. La qualità dell’habitat dei fagiani di monte diminuisce nettamente già a partire da una densità di ontano verde del 25%.

          Grazie alla tranquillità che garantiscono, i soprassuoli di ontano verde sono un habitat estivo particolarmente amato dagli ungulati, soprattutto dai cervi. La presenza di isolati soprassuoli di ontano verde al di sopra del limite del bosco diminuisce la distanza di fuga della selvaggina

          Effetti sui pericoli naturali

          L’ontano verde è un condizionatore del suolo che protegge dall’erosione. I pendii soggetti al pericolo di slittamento ed erodibili li destabilizza probabilmente meno rispetto alla fustaia con i suoi alberi pesanti con baricentro alto.

          I soprassuoli di ontano verde riducono il ruscellamento e prosciugano i pendii. Quando si mettono in campo misure bioingegneristiche che riguardano l’ontano verde occorre essere consapevoli che probabilmente si creerà un’associazione climax. In riferimento alla protezione contro lo slittamento della neve e la formazione di valanghe i punti di vista sono divergenti. Contro le frane l’ontano verde svolge una funzione protettiva solo contro massi di piccole dimensioni.

          Traduzione: TTN Translation Network