Negli ultimi anni numerosi indizi rivelano che in diverse zone i boschi denotano difficoltà nell’approvvigionarsi con sostanze nutritive. In prima linea esse sono causate da carenze e insufficienze nella qualità di determinati suoli forestali, deficienze spesso dovute a fattori stazionali. Inoltre il continuo sfruttamento dei suoli forestali durante secoli ha comportato la perdita di preziose sostanze nutritive. Infine, anche a causa degli apporti di azoto (iper-fertilizzazione) provocati dalle attività antropiche, vi è un pericolo di squilibri nei processi di assimilazione da parte delle piante.

L’utilizzo del legname quale materia prima naturale e rinnovabile è d’altra parte in continuo aumento negli ultimi anni, sempre più spesso anche per alimentare impianti di riscaldamento a legna. In questo modo cresce pure la produzione di cenere di legna, complesso chimico assai ricco di diversi elementi nutritivi minerali, che è comunque è piuttosto povero di azoto. In Svizzera annualmente vengono prodotte circa 25'000 Tonnellate di ceneri di legno. Motivazioni di ordine ecologico suggeriscono pertanto di verificare le possibilità di “restituire” al bosco queste ceneri. Gli effetti di questa pratica sui processi nutrizionali dell’ecosistema forestale sono comunque difficili da prevedere a priori e devono quindi ancora essere verificati.

L’Ordinanza federale sulle foreste vieta espressamente l’impiego di fertilizzanti in bosco, tranne che nel caso di esperimenti, come quelli eseguiti dai ricercatori del WSL. In un soprassuolo omogeneo di faggio di 70 anni sono state sperimentate 4 varianti di concimazione:

  • cenere di legna 4000kg/ha
  • fertilizzante liquido (composizione nutritiva ideale)
  • irrigazione
  • controllo (nessun trattamento)

I risultati finora ottenuti indicano che sia con l’impiego di fertilizzate liquido, che con l’aspersione di cenere da legna la crescita degli alberi aumenta, nel primo caso in misura maggiore. Non si sono peraltro registrate variazioni significative, né nel contenuto di sostanze nutritive, né tanto meno nella composizione del suolo. A seguito della fertilizzazione sul faggio, in autunno si è tuttavia registrato un allungamento del periodo vegetativo di circa due settimane.

Conseguenze

Il riciclaggio di cenere di legna in bosco è di principio auspicabile, poiché nei suoli acidi le basi contenute aumentano il grado di saturazione ed abbassano il livello di acidità delle soluzioni del disciolte nel terreno. Spargendo in bosco le ceneri di legna non trattata i cicli nutrizionali risultano essere chiusi e questa pratica contribuisce a garantire il principio di una gestione sostenibile dei boschi e dei suoli forestali. Vi sono comunque dei rischi in quanto le ceneri possono contenere metalli pesanti che con questa pratica potrebbero essere immessi negli ecosistemi forestali. Il riciclaggio di ceneri di legno implica quindi due condizioni di base: un severo controllo della qualità della cenere di legna ed un allentamento del divieto di utilizzare fertilizzanti in bosco.