Distribuzione geografica

Il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) è diffuso in praticamente tutto il continente Europeo. Il suo vasto areale di distribuzione si estende fino all’estremità orientale della Siberia e a nord raggiunge il limite settentrionale del bosco nella Scandinavia.

La sua ampia distribuzione, anche in termini di altitudine, è dovuta alla sua eccezionale plasticità stazionale. Secondo Leibundgut (1984), questa specie arborea, ma che spesso ha una conformazione piuttosto arbustiva, è assente solo nei terreni paludosi, sulle stazioni colonizzate dall’ontano nero e sui terreni grezzi.

Il sorbo degli uccellatori è presente in ogni angolo della Svizzera, con una diffusione che si riflette anche nella varietà dei nomi attribuiti a questa specie nei vari dialetti, per esempio quelli svizzero-tedeschi:

Tab. 1 - Varie denominazioni del sorbo degli uccellatori in Svizzera. (Brändli 1996, Bosshard 1978)

TedescoVogelbeere, Vogelbeerbaum, Eberesche
Svizzero-TedescoVogelbeeri, Vogeleschli, Eberesche, Äbarescha, Schwiiesche, Stinkösche, Wielesche, Wüelesche, Wildesche, Welesche, Wielerche, Büelesche, Nielesche, Gürmsch, Girmsch, Gürgetsch, Göretsch, Gürratsch, Girigitsch, Girrätsch, Gürütsch, Bärwid, Eschvogelbeerbom, Gaisseleiterli, Güggelhödis, Lischme, Mooseisch, Moosesch, Wiissmehlbomm
Retoromancioculaischen, culeschem
ltalianosorbo degli uccellatori, tamarindo, sorbo selvatico
Francesesorbier des oiseleurs

Esso è comunque raramente presente, o è assente su piccola scala, localmente nelle zone con scarsa piovosità del Giura e dell’Altipiano, come per esempio nei dintorni di Basilea o nelle zone alle basse quote dell’Altipiano occidentale (Fig. 2). Il suo areale di diffusione principale si trova nelle zone occidentali e centrali delle Alpi del margine settentrionale e del Giura, così come nel Basso Vallese. La percentuale maggiore di sorbi degli uccellatori, in termini di numero di alberi con DPU ≥ 12 cm, si trova nelle Alpi occidentali con l'1,8% (Fig. 3).

Condizioni stazionali

Il 90% dei sorbi degli uccellatori cresce nelle regioni montane superiori e subalpine inferiori, mentre la metà degli alberi di questa specie si trova al di sopra dei 1300 m s.l.m. (Fig. 4). L'area di saggio dell'Inventario Forestale Nazionale Svizzero IFN che si trova all’altitudine più elevata dove è stato rilevato il sorbo degli uccellatori si trova attualmente a 2167 m sul livello del mare, sopra Saas-Balen nel Vallese. Insieme all'ontano alpino (ontano verde), sembra che il sorbo degli uccellatori possa salire fino a un massimo di 2300 metri di quota. Tra le latifoglie è la specie che è maggiormente diffusa alle quote più elevate, trovandosi in classifica appena prima della betulla e dell'ontano bianco (Fig. 4). La presenza di questa specie pioniera che richiede molta luce, è in gran parte dovuta alla concorrenza. Essa ha una presenza proporzionalmente maggiore nelle foreste di montagna aperte e diradate, nelle foreste disetanee e irregolari, negli stadi di sviluppo del novelleto e della spessina  e nelle fustaie omogenee uniformi, ma piuttosto rade e aperte.

Il sorbo degli uccellatori di solito prospera su pendii con almeno 10° di inclinazione, dove può beneficiare di illuminazione laterale. Ad altitudini più basse preferisce il clima fresco e umido dei pendii esposti da nord-ovest a nord-est, con esigenze che contrastano rispetto a quelle del “cugino” farinaccio. Come l'abete rosso, il sorbo degli uccellatori preferisce un sottosuolo acido, ma si trova anche su terreni alcalini. È mescolato in numerose comunità forestali ed è dominante solamente nella rara formazione boschiva degli ontaneti verdi consociati con il sorbo degli uccellatori. Il sorbo degli uccellatori è principalmente e più di ogni altra specie arborea decidua, ben presente e diffuso nella foreste di conifere. Infatti, i due terzi dei sorbi degli uccellatori colonizzano i boschi di abete rosso, mentre il resto si trova nelle foreste di abeti bianchi, larici, faggi e aceri.

Frequenza

Con un numero di alberi aventi un DPU ≥ 12 cm che ammonta a 2,7 milioni corrispondenti a una percentuale dello 0,5%, ila presenza del sorbo degli uccellatori appare piuttosto insignificante. Tuttavia, se si considerano anche le piantine alte 10 cm o più, è presente in ben il 31% delle aree di saggio dell’IFN. Questa specie arborea diffusa ma poco longeva raggiunge un'età di 80-100, al massimo 150 anni. I valori di altezza degli alberi superiori ai 15-20 metri (LFI1: max. 24 metri) e quelli dei diametri di oltre 25-30 cm (LFI1: max. 37 cm) sono rari nel sorbo degli uccellatori.

La selvaggina ungulata è spesso considerata come una minaccia per il mantenimento di una popolazione sostenibile di sorbi. Secondo l’IFN, la percentuale di brucatura (della gemma apicale dell'anno precedente) sugli alberelli di sorbo degli uccellatori tra 10 e 129 cm di altezza è diminuita dal 44% al 35% negli ultimi 20 anni. Nonostante questo elevato tasso di brucatura, il numero di giovani esemplari di sorbo degli uccellatori in questa classe di altezza è aumentato significativamente. Anche il numero di giovani piantine all’interno della rinnovazione affermata (classi di DPU comprese tra 0,1 e 3,9 cm e risp. tra 4,0 e 7,9 cm) è chiaramente aumentato in tutta la Svizzera. Tuttavia, questi valori medi prevalentemente positivi non dovrebbero nascondere il fatto che i danni da brucatura sono spesso considerevolmente più alti a livello locale, con intensità che mettono in pericolo la sopravvivenza delle popolazioni di sorbo.

Importanza

Secondo il quarto IFN 2009/2017, il sorbo degli uccellatori ha una proporzione della provvigione (volume) legnosa corrispondente allo 0,08% e un volume medio dei fusti di 0,1 m3 . Quindi, come nei casi del farinaccio, dell'acero campestre, del ciliegio a grappoli o dell'ontano bianco, si tratta di una tipica specie arborea secondaria in termini di importanza economica (produzione di legname). Dopo una rapida crescita in età giovanile, l'incremento diminuisce dopo i venti anni.

Il legno ha un’importanza economica significativa solo nell'Eurasia settentrionale, per esempio come legno per produrre mobili. Dai tronchi sottili si ricavano inoltre degli ottimi bastoni da passeggio e manici di utensili, mentre gli esemplari più grossi sono spesso apprezzati per lavori di tornitura e d’intaglio. In passato, il duro legno del sorbo degli uccellatori era anche usato per fabbricare ruote dentate, tasselli o assiali. Oggi si vende generalmente solo come legna da ardere.

In ambito selvicolturale il sorbo degli uccellatori gioca un ruolo importante come specie arborea forestale naturale nella rinnovazione delle foreste subalpine di abete rosso o nella successione naturale delle abietine con megaforbie. È assai resistente al gelo o al carico di neve e, come primo colonizzatore di aree devastate da tempeste o in aree rimaste prive di vegetazione arborea, fornisce la protezione necessaria per le specie forestali climax. Nella zona subalpina è indispensabile per il rimboschimento di aree franate e come specie arborea forestale che garantisce protezione da eventi naturali degli interventi di ingegneria biologica lungo i torrenti e in quelli di premunizione realizzati nelle aree di distacco delle valanghe. Infatti, da un lato i fusti dei sorbi sono molto elastici da giovane, dall'altro esso può riprodursi non solo tramite semi, ma anche per formazione di polloni radicali o da ceppaia o per mezzo di propaggini (Fig. 6).

Il valore ecologico del sorbo degli uccellatori nelle foreste di montagna è molto elevato. Tra le piante legnose, è in cima alla classifica di popolarità per gli uccelli, caratteristica che ne conferisce il nome in lingua italiana e francese. Le sue piante servono come posatoi e luoghi di alimentazione per il raro gallo cedrone ed è considerato una pianta base dell’alimentazione per oltre 60 specie di uccelli. Il sorbo degli uccellatori è inoltre prezioso come produttore di polline per le api mellifere, come habitat per vari  insetti e pianta da pastura per la selvaggina ungulata. La lettiera facilmente decomponibile di quella che spesso è l’unica specie arborea decidua nella fascia subalpina, promuove la formazione dell’humus.

Il sorbo degli uccellatori costituisce un prezioso ornamento paesaggistico delle foreste di montagna, ma è comunque apprezzato anche come albero da viale nelle località montane, non da ultimo per la sua resistenza all'inquinamento atmosferico e per la colorazione delle sue chiome in autunno. Inoltre, il sorbo degli uccellatori ha un posto fisso nelle pratiche naturopatiche e nella medicina popolare. I frutti freschi sono infatti assai ricchi di vitamina C e hanno un effetto lassativo, mentre in forma cotta hanno un effetto costipante. Sono usati per agevolare le funzioni renali carenti, oltre che per curare la gotta, i reumatismi, la tosse e la raucedine e per purificare il sangue.

 

Traduzione: Fulvio Giudici, Sant Antonino