25 anni di attività del Gruppo svizzero per la selvicoltura di montagna (GSM)

Durante gli ultimi 25 anni, il Gruppo svizzero per la selvicoltura di montagna (GSM) si è sviluppato da piattaforma di dialogo in una vera e propria rete di competenze per le questioni riguardantii la selvicoltura di montagna. I suoi membri possono attingere a una vasta esperienza professionale, traggono vantaggio dal dialogo con i colleghi nel corso di esercitazioni effettuate nel bosco e sono in grado di applicare le conoscenze acquisite nell’ambito del loro campo d’attività o nel quotidiano. A diversi membri viene chiesto, nella loro qualità di esperti, di aderire a gruppi di lavoro. L'Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), la Società forestale svizzera (SFS) e i centri di formazione forestale ritengono quasi ovvio coinvolgere il GSM nelle questioni concernenti il bosco di montagna o interpellarlo nell'ambito delle procedure di consultazione. Le attività del GSM costituiscono un esempio anche per i Paesi limitrofi, con cui il gruppo intrattiene contatti periodici.

Obiettivi del GSM

Il GSM è nato dalle esigenze manifestate dal mondo del lavoro, della formazione e della ricerca. Le carenze esistenti nel settore della selvicoltura montana erano state messe in evidenza in particolare dai forestali operanti nelle zone montane: in primis Leo Lienert, ex ispettore forestale cantonale del Canton Obwaldo, Ernst Zeller, direttore della Scuola forestale di Maienfeld, Ernst Ott, docente di selvicoltura di montagna del Politecnico federale di Zurigo (PFZ), e Nicolin Bischoff, responsabile del progetto di selvicoltura di montagna I. Il 19 settembre 1984, in occasione della sua fondazione, il GSM ha in gran parte definito anche i propri compiti:

  • lo scambio di esperienze fra selvicoltori di montagna
  • l’applicazione diretta sul campo dei risultati ottenuti dalla ricerca
  • la raccolta di osservazioni, sollecitazioni e idee
  • l’avvio di un processo di apprendimento
  • la delimitazione di aree di studio e di superfici sottoposte a osservazione permanente
  • "la promozione dell’“aiuto all’autoaiuto”
  • le pubbliche relazioni

In seguito allo sviluppo della politica forestale e a fronte di esigenze manifestatesi in tempi più recenti, il gruppo ha iniziato a occuparsi anche di altri temi quali:

  • la partecipazione a dispositivi di ricerca
  • l’influenza esercitata su programmi d'insegnamento e piani di studio
  • la partecipazione a procedure di consultazione
  • il contributo all'elaborazione di promemoria, aiuti all'esecuzione e istruzioni
  • l’influenza attiva esercitata sulle decisioni fondamentali in materia di politica forestale
  • i contatti con i Paesi limitrofi e lo scambio di esperienze a livello transfrontaliero

Attività svolte sinora e settori prioritari

Ogni estate, il GSM organizza per i suoi membri un evento di due o tre giorni che prevede anche delle esercitazioni in un’area di un bosco di montagna appositamente scelta. A tutt’oggi , ha organizzato 24 convegni estivi, che hanno avuto luogo in diversi Cantoni e nel Principato del Liechtenstein. Da tali convegni è poi scaturita l’organizzazione di corsi destinati a una più ampia cerchia di persone interessate. A tali corsi hanno partecipato anche membri del GSM. Dal 1989, il gruppo svolge
periodicamente un convegno invernale dedicato a un tema d'attualità, manifestazione che serve anche per preparare il convegno estivo.

Il GSM si è espresso su numerosi temi relativi alla selvicoltura di montagna e nel quadro delle procedure di consultazione ha assunto posizioni spesso molto decise. Al contempo, il gruppo stesso ha sottolineato le incongruenze e le condizioni quadro sfavorevoli, sollevando non soltanto discussioni fra cerchie di esperti, autorità, uffici pubblici, uomini politici e centri di ricerca, ma dando avvio anche a processi di riflessione.

Il GSM è stato particolarmente attivo nei settori seguenti:

Tempeste Vivian e Lothar

  • Pubblicazione di raccomandazioni sull'esbosco e sul lasciare in bosco il legname schiantato.
  • Avvio di programmi di ricerca e di osservazioni di lungo periodo
  • Sollecitazione ad elaborare il supporto decisionale in caso di danni da tempesta nel bosco
  • Collaborazione nel quadro delle revisioni del Manuale sui danni alla foresta

Foresta – Fauna selvatica

  • Stesura di un documento di lavoro foresta ‐ fauna selvatica
  • Convegno relativo alle conseguenze della circolare D + F n. 21 sul bosco di montagna
  • Replica alle comunicazioni del WSL relative al programma di ricerca Bosco ‐ Fauna selvatica - Paesaggio rurale
  • Collaborazione con il gruppo di lavoro Bosco ‐ Fauna selvatica della Società forestale svizzera

Continuità nel bosco di protezione e controllo dell'efficacia (NaiS)

  • Partecipazione al progetto FlaM Cure minime per i boschi di protezione: applicazione pratica delle relative istruzioni in occasione di diversi convegni estivi, presa di posizione in merito a singoli capitoli e checklist, influsso sulle prescrizioni che disciplinano il sovvenzionamento di progetti selvicolturali.
  • Partecipazione all'elaborazione e all'attuazione delle istruzioni NaiS: casi esemplari relativi al controllo dell'efficacia nella selvicoltura (Waldbauliche Erfolgskontrolle, WEG), aree forestali allestite a scopi di esercitazione e relativa documentazione; test sui profili richiesti nel settore dei pericoli naturali.

Protezione della natura nel bosco di montagna

  • Influenza esercitata sull’elaborazione della documentazione di base “Naturschutz im Bergwald” (in tedesco) di Pro Natura
  • Convegno sulle parcelle testimone e sul gallo cedrone

Riserve forestali

  • Documento di discussione interno sulle aspettative che il GSM ripone nelle riserve forestali naturali

Pascolo in bosco

  • Convegno sul tema del pascolo alberato e del pascolo in bosco

Pericoli naturali

  • Convegni su valanghe, cadute di sassi, erosioni e piene

Riscaldamento climatico

  • Presa di posizione sulla ratifica del Protocollo di Kyoto e sul ruolo che può svolgere il bosco di montagna come eventuale pozzo di carbonio
  • Convegno “Incendi boschivi: prevenzione, valutazione dei pericoli e sistemi di allarme”

Insegnamento e ricerca

  • Idee per la cattedra di selvicoltura di montagna presso il PFZ (successione di Ernst Ott)
  • Proposta relativa alla promozione della selvicoltura di montagna
  • Presa di posizione sulla strategia della sezione Bosco di montagna del WSL
  • Bozza che riassume le aspettative del GSM nei confronti della ricerca e dell'insegnamento
  • Presa di posizione sui programmi di ricerca Dinamica forestale e Bosco ‐ Fauna selvatica ‐ Paesaggio rurale del WSL
  • Presa di posizione relativa all'IFN 2 e all'IFN 3
  • Sostegno dell'idea di creare un servizio specializzato per la cura del bosco di montagna (successione di CSM 1 e CSM 2)
  • Convegno sulla formazione dei forestali alla cura del bosco di montagna
  • Presa di posizione sulla riorganizzazione della formazione forestale presso il PFZ
  • Presa di posizione su un Master in gestione forestale e paesaggistica
  • Partecipazione al gruppo di esperti che hanno accompagnato la realizzazione del corso di studi in scienze forestali presso la SHL

Politica federale

  • Presa di posizione sul rapporto del DATEC relativo alla politica forestale della Confederazione
  • Presa di posizione su un articolo costituzionale riguardante i pericoli naturali
  • Campagna stampa relativa alle conseguenze subite dal bosco di protezione a causa della politica di risparmio della Confederazione
  • Presa di posizione sulle revisioni dell'LFo e dell'OFo
  • Convegno sulle priorità nella cura del bosco di protezione

Pubblicazioni

La rivista “Wald + Holz” ha messo a disposizione del GSM la rubrica “Mitteilungen aus dem 4 Gebirgswald”, dove può pubblicare rapporti e prese di posizione di varia natura. Al contempo, ha l'opportunità di fornire contributi alle riviste “La Forêt”, Schweizerische Zeitschrift für Forstwesen, “Bündnerwald” e nella “Kleine Waldzeitung”, pubblicata nel Voralberg, come pure ad altre riviste.

In merito ai temi summenzionati, il GSM ha partecipato a diversi colloqui sull'economia forestale organizzati dal PFZ.

Nonostante sia stato un po' trascurato dal GSM negli anni recenti, il tema Bosco‐Fauna selvatica rimane tuttora una delle preoccupazioni permanenti prioritarie. Soprattutto nell'ambito della rinnovazione dell'abete bianco non si registrano ancora successi tangibili.

Nel corso degli ultimi 15 anni, l'impegno maggiore è stato senza dubbio dedicato all'elaborazione delle istruzioni “Continuità nel bosco di protezione e controllo dell'efficacia (NaiS)” e alla loro attuazione pratica nel settore forestale. L'UFAM, il committente di tale importante strumento, ne aveva affidato l’elaborazione ad alcuni membri del GSM. Tuttavia, l'impostazione data a NaiS è stata determinata da tutto il GSM che, grazie alle sue ottime relazioni con il mondo del lavoro, dell'insegnamento e della ricerca, ha prodotto un'opera nel frattempo diventata standard in tutti i Cantoni alpini. In tal modo, le istruzioni NaiS assumono un valore simile a quello assunto dalle raccomandazioni della SIA (ex norme SIA), consultate dagli esperti, ad esempio, nel quadro di controversie giuridiche. L'UFAM ha decretato che le istruzioni NaiS devono essere utilizzate come base per progetti sussidiabili, che rivestono quindi a loro volta un carattere vincolante. NaiS è molto apprezzato anche oltre confine ed è riconosciuto come standard.

Sguardo al futuro

18 anni fa, Jürg Walcher scriveva nella rivista Bündnerwald (BW 5‐1990) che, con la collaborazione alla ricerca di una soluzione ai problemi nell'ambito dei lavori di ripristino e con il riaccendersi del dibattito sui problemi legati alla fauna selvatica, il GSM avrebbe avuto ancora molto da fare anche nel prossimo futuro. Nel frattempo sono tuttavia emersi anche altri aspetti di cui il GSM dovrà occuparsi nei prossimi anni:

  • i cambiamenti climatici e il loro impatto sul bosco di montagna
  • la modifica delle strategie selvicolturali in seguito al miglioramento del mercato del legno, adozione di limiti massimi d’intervento ammissibili
  • l’impatto dei limiti d’intervento nel bosco di protezione sullo sviluppo del bosco e i costi della raccolta del legname
  • l’ottimizzazione e l’impiego di moderni sistemi di raccolta del legno
  • l’adozione di standard minimi per la selvicoltura naturalistica , in particolare l’adozione di standard minimi basati su NaiS nel bosco di protezione
  • la pianificazione forestale e il controllo della sostenibilità


Siamo in particolare lieti di constatare come, a livello internazionale, continui a crescere l’interesse nei confronti dei risultati sinora ottenuti dalla Svizzera nell’ambito della cura del bosco di protezione. Il GSM continuerà a mantenere i suoi contatti con le regioni e i Paesi limitrofi (Principato del Liechtenstein, Vorarlberg, Tirolo, Baviera e Savoia). Se necessario, li rafforzerà e li estenderà anche ad altri Paesi alpini.

Ci rallegriamo inoltre della fondazione del "groupe jurassien de sylviculture", avvenuta il 6 dicembre1996 sul modello del GSM. Ciò rappresenta non soltanto un riconoscimento per il lavoro svolto dalGSM ma implica anche la diffusione e lo sviluppo delle sue attività nel Giura.

Per quanto riguarda il futuro, il GSM attribuisce particolare importanza anche al rapporto di stretta collaborazione con il gruppo di lavoro forestale Pericoli naturali FAN, con gruppi di specialisti e associazioni, con l'UFAM, con la Conferenza degli ispettori forestali cantonali, la Conferenza dei direttori forestali cantonali, l'EFAS e, in particolare, con i centri di formazione e di ricerca forestale. Sinora, il punto forte del GSM era costituito dalla disponibilità dei suoi membri ad aggiornarsi e ad assumere un atteggiamento di apertura nei confronti di nuove domande e idee. Il GSM avrà anche in futuro il nobile compito di armonizzare questi ideali con la tradizione della selvicoltura naturalistica basata sulle conoscenze stazionali e tenendo conto delle difficili condizioni quadro (situazione finanziaria delle aziende forestali, mercato del legno, pericoli naturali ecc.).